domenica 29 dicembre 2013

Gli Inti_Illipiedi



Gli Intillipiedi furono gli alfieri (e lo sono ancora)...della Caba-musica. L'unico gruppo, inoltre, a non essersi davvero ufficialmente formato né....... ad aver trovato mai una buona ragione per sciogliersi quindi...

Nome audace. Nome umile in fondo. INTI-ILLIPIEDI. 
Problema: ci chiamavano a suonare solo per il nome e non perché fossimo dei grandi musicisti o cantanti. Non lo eravamo, ma loro non lo sapevano mica. Bene. Correva un anno a caso: in quegli anni... gli anni correvano sempre e solo raramente camminavano. Ci "scritturarono" per suonare prima del solito comizio radical chic di Bertinotti in piazza dei leoni ad Empoli. Incredibile...ci presentiamo, accordati, intonati..ed anche bellini...che pare fosse una grave macchia per un personaggio di sinistra in quegli anni. Insomma, ci si presenta all'avventura del palco e troviamo una piazza dei leoni gremita. Mah, saranno stati qualche centinaio. Qualcuno osò pensare ai numerosi fans che evidentemente avevamo. I meno ottimisti ritennero che quelli fossero tutti lì per Bertinotti (possibile ma poco probabile....ritennero i pessimisti pieni..cioè io). Ma il cantante, che come ogni cantante che si rispetti, conosceva le caverne abbandonate dell'animo umano...fu còlto da un terribile dubbio e chiese ad un signore sotto al palco del come mai fossero tutti (e così tanti) lì (compresi i tifosi comunisti della Magggica che in quel sabato giocava l'anticipo con l'Empoli in serie A). Fu freddamente fatto notare: "ma come? Lei che è dell'organizzazione (io!?) non sa che oggi, anzi fra poco, suonano gli INTI-ILLIMANI?! Non li legge i volantini? Il cantante si diresse con la camminata intonata che lo contraddistingueva fino all'angolo. Scovato un manifesto..lèsse: "...........prima del segretario suoneranno i mitici INTI-ILLIPIEDI!". Quindi nessun errore penserà il nostro piccolo lettore. Ed invece no cari compagni. L'errore c'era ed era nella mente della gente. Ancora una volta gli uditori (o sedicenti tali) avevano voluto sentire ciò che volevano (o che dovevano). Bisognava che suonassero gli INTI-ILLIMANI per forza! Il cantante salì calmo sul palco...scòsse la polvere giù dall'abito (le piazze gremite ne sono piene si vede)....convocò il soviet e svelò la verità. Gli occhi di tutti i musicanti si persero nel vuoto come uno di quei vagoncini presenti nelle miniere di una volta, proprio mentre veloce se ne scende verso l'ignoto buio. Destò il torpore della gente così: "Niente paura.......ragazzi! Gli INTI-ILLIMANI non son potuti veni'.......e ci siamo noi..........ma niente paura compagni!....più pallosi di loro non si può esse' di certo!".......il pubblico capì .Suonammo. Vivemmo.

Alla sera poi avemmo modo di rifarci suonando assieme alla Banda Militante della Maremma e fui accompagnato in un commovente "il bombarolo".
Uno dei giorni più brutti divenne uno dei più ganzi della mia vita canterina. Del resto si sa: gli arcobaleni sono soliti sbucare quando fa capolino uno spicchio di sole. Ma deve pur sempre continuare a piovere.......o no?

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