Capisco
ora il perché dei
tetti bagnati, scuri e lucenti,il
perché sono nato ed ho avuto dodici anni.Capisco
ora il silenzio del vento che ci batte le mani da dietro questi vetri e muove le lenzuola, appese, come codici bramosi di farsi capire.Capisco
ora il richiamo esteso della mia casa che
si amplifica ad ogni passo vicino: capisco dove
spingere gli occhi e
con i miei strappi riesco ad
animare ogni tuo rintocco. Palpitante
batti come
il martello sull'incudineche
ridona alla falce il suo filo di lama: forse
non sai quale assolata bellezza abiti in te, e
quella profonda voce che, invisibile e oscura, traccia
solchi sotto alle mie vene. Rigato
in ferro è
il tempo scolpito da cupe foglie che
ti tremano a fianco. Ora
porti il silenzio al nido, poi
ad un altro. Ora siedi nella solitudine, poi
su di una favola, tra un angolo e l'altro.Vengo
da te quando
sviene la
notte.
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