Diffido, sai, di chi si dica ARTISTA,
e prenda umili scritti per romanzi;
o scambi la poesia per una lista
di verbi riscaldati come avanzi.
Di chi confonda (povero di vista)
croste e merende con opere e pranzi.
Si scambiano i gropponi con le spalle!
E, in onestà, mi ruppi un po' le
palle.
Poi chi l'ha detto, invero, che il
percalle
sia più intonato al suon della
bellezza
di un bistrattato intreccio per lo
scialle
che canti al vento con la concretezza?
Io vorrei dir che, oh sì, delle
farfalle
rimar sia bello o tingerne l'altezza.
Però non penso un frego od una ciancia
potranno farle mai volare in pancia.