domenica 26 maggio 2013

Pregiudizi e postgiudizi.

Ci sono giudizi che non siamo in grado di emettere. Troppe “intra-strutture”.
Troppe tracce ci portiamo addosso, troppa ossidazione sulla voce. Ruggine.
Chiamiamoli pure paraocchi, paracuori, paracadute o mura direttamente.
Altri giudizi, seppure non richiesti né importanti, ci escono invece dalla bocca o dal cuore con grande leggerezza, quasi con naturalezza. Una naturale leggerezza.
Forse solo perché quello che andiamo a giudicare è realmente contrario a quella stessa natura che ci governa; avverso a quell'indole che siamo noi stessi.

Insomma: non ho mai saputo pensare male di un Bob Dylan, ad esempio, che vendeva la propria immagine e la propria storia per pubblicizzare un SUV della Chevrolet.
"Brutta cosa" -mi dissi allora- “ma in fondo è anche bella questa macchinona che inquina come la Solvay e consuma quanto un ubriaco sotto al sole accompagnato solo da bottiglie di vino".

Anche se ho esternato spesso, altro esempio, il male che pensavo nei confronti del PD.....nel cuore non lo disprezzavo davvero; o non del tutto. Mio nonno e mio padre, (forse anche io), in fondo erano stati piccole radici di un albero, di un susìno (o un salice piangente), che era cambiato fino a mutare le proprie foglie ed i propri frutti in altro.
Provavo un rispetto, un affetto, però, nei confronti di quel seme che aveva dato origine all'albero che, in quel momento, mi si stagliava grigio davanti.
E poi” - mi dicevo - “in fondo su quella bandiera tri-colorata......la D è rossa...”.

Ho sempre sputato invettive cosmiche in direzione del liceo classico che avevo frequentato (bocciandoci pure oltretutto), altro esempio ancora.
Ma nel profondo ho sempre ringraziato il fatto di poter vivere di rendita letteraria grazie alle imposizioni didattiche alle quali egli mi aveva obbligato. Ho durato molta più fatica a parlare male di quella scuola che non a leggere l'Ulisse di Joyce.
Vabbè, Leopardi è gobbo, triste e sempliciotto.....” -pensavo-” ma........è un essere umano..........e si è anche impegnato oh....”.

Ce l'ho sempre avuta a morte con la Juventus, ecco l'esempio calcistico che non poteva mancare, ma il bianco-nero non era e non è mai stata la mia croce: amavo segretamente Paolo Rossi e Michel Platini.
Lo confesso.
Certo, si, ruba un po'.....ma dé, siamo in Italia...ed io che sono Interista, e che ho vinto giusto la coppa del nonno, meglio se sto zitto”...(riflettevo).

Ho attaccato invece, senza ragioni plausibili né coerenti, poeti che ritenevo poetucoli, scrittori che ritenevo inutili, cantanti che ritenevo ignorabili..solo perché, nel fondo del fondo, una parte di me li invidiava; o invidiava la loro fortuna “immeritata”......che forse così immeritata non era. Chissà.
Voglio dire: Ci sono dei giudizi che assolutamente provengono dal mio DNA e niente, nessun torto o nessuna ragione potrebbe mai pormi in atteggiamento critico d'innanzi al loro cospetto. Sono dogmi che mi trafiggono il sangue.
Altri giudizi, nell'arco della vita, li ho espressi assolutamente in maniera gratuita. Non facendoli precedere da un ragionamento né da un istinto riflessivo.

E' così dura cambiare.
Quando ti accorgi che non puoi farlo, una parte di te piange forte perché “da te questo proprio non te l'aspettavi”.

Ma quell'altra parte, l'altra parte di te...........................sghignazza.
E..”vincerò io”..............................sussurra.
Sono nata per quello”... canticchia...